lunedì 30 aprile 2012

Il Viaggio dell'EROE (Pasquale Adamo e Robert Dilts)


"Il viaggio dell'eroe"

Ho incontrato Robert Dilts...3 giornate intense... di formazione, nuovi stimoli, esercizi e tecniche estremamente efficaci...
soprattutto 3 giornate per riprendere le coordinate del proprio viaggio, per ricoleggarsi con la propria mission e per illuminare la propria vision.

Siamo tutti degli "eroi" e abbiamo tutti un viaggio da intraprendere.

Il viaggio è quella cosa per la quale CI SENTIAMO VIVI e FELICI.
E' quella cosa che ci fa sentire pieni e realizzati.
Il viaggio è il progetto che Dio ci ha riservato, è la ragione per la quale  siamo al mondo e ci sentiamo in pace con il mondo.
Il viaggio è la "chimata" che sentiamo nel nostro corpo, nella nostra mente e nella nostra anima.

A volte, capita di perdersi un pò... capita di sbagliare rotta... capita di lasciarsi sorprendere da una burrasca...capita di aver la necessità di far riposare le vele in qualche insenatura!

Poi, il VIAGGIO, LA CHIAMATA torna a farsi sentire... insistentemente...
torna a bussare nel nostro stomaco...nel nostro cuore... e non si può fare a meno di starlo a sentire, di starlo ad ascoltare e di seguirlo.

Qual è la strada del viaggio? Qual è il percorso?

1. Per prima cosa occorre individaure la propria chiamata, il proprio viaggio.
E' importante distinguerlo dall'ambizione, dall'ego. E'importante chiedersi "cosa sei chiamato a fare?" "cosa sei chiamato a diventare?"

2. Poi, è necessario IMPEGNARSI alla chiamata. Alcune volte, è un viaggio intenso e ci sembra troppo impegnativo...ma, non bisogna temere il nostro "potere".
A volte, quello che ci fa paura è la nostra luce, piuttosto che la nostra ombra.
Quasi come se non meritassimo quel viaggio...come se non ne fossimo degni.

3. Trova una "soglia". Trovare una sfida, un ostacolo, un situazione che fino a quel momento ti ha bloccato e dicidi di affrontarla. E' fondamentale, scendere in campo... attraversare "la fornace" o la
"bocca dei leoni". Devi essere disposto a fare qualcosa di "rischioso", qualcosa di diverso, se desideri risultati differenti, se intendi rispondere alla tua chiamata.

4. Trova i tuoi "guardiani". Trova quelle persone che sono risorse per te.
Quelle persone che siano di ispirazione e dalle quale ti puoi sentire protetto e sostenuto.
Il viaggio è un percorso che devi fare TU in prima persona, ma che non deve necessariamente fare da solo.

5. Trova le tue "paure" e affrontale...non come se queste fossero dei nemici imbattibili...ma sfruttando la loro forza, la loro energia... come per l'AIKIDO... la forza del nemico, diventa la tua forza, diventa l'elemento su cui fare leva... lo scopo non è più uccidere il tuo nemico ma "scoprirne l'intenzione positiva".

6. Torna a casa. Arriverà un momento in cui avrai assolto alla tua chiamata... in cui avrai realizzato la tua mission e avrai contribuito alla tua vision...allora, ti sentirai in pace e potrai tornare a casa.

E mentre rileggi e ripensi alle parole che hai incontrato, ai pensieri che ti hanno sfiorato, alle emozioni che ti hanno fatto vibrare tutto il tuo corpo...puoi renderti conto che hai già iniziato il tuo viaggio...che se sei "capitato" qui... tra queste righe... c'è una parte di te che ti ha condotto fin qui e che desidera ardentemente di iniziare il TUO VIAGGIO!

La mia intenzione è condividere la mia esperienza. E' farmi testimone di qualcosa che ho trovato formidabile... è mettermi nelle condizioni di sostenere in qualsiasi modo (anche solo attraverso questo blog) tutte le persone che hanno voglia e desiderano ESPRIMERE IL PROPRIO TALENTO...
per assolvere anche io alla mia chiamata e affrontare il MIO VIAGGIO!

Buona Vita
Pasquale Adamo

domenica 1 aprile 2012

LA MEDITAZIONE "SPEGNE" I PENSIERI NEGATIVI



Questo l'articolo di ieri, pubblicato sul CORRIERE DELLA SERA (sezione salute)

Una ricerca (condotta  da  un gruppo di studiosi americani guidati dal professor Judson Brewer del Department of Psychiatry della Yale University School of Medicine di New Haven) ha dimostrato che esiste una sorta di motore interno automatico di pensieri che genera quel continuo emergere nella mente di idee, ricordi, immagini, timori; insomma tutto quello che spontaneamente affiora alla coscienza e che può andare a interferire con ciò che si starebbe facendo in quel momento. Questa attività è presente in circa la metà del tempo della veglia e può far affiorare spesso pensieri sgradevoli, sia provenienti sia dal passato sia proiettati nel futuro, e contribuire a creare stati d’ansia e di depressione.

La ricerca ha dimostrato, tramite l’utilizzo della Risonanza Magnetica Funzionale del cervello, che persone esperte in alcune tecniche di meditazione riescono a smorzare questo motore interno automatico

Lo studio ha preso in esame tre diverse tecniche di meditazione, rispettivamente chiamate Concentrazione, Amare-gentilezza, Consapevolezza senza scelta. La prima è una tecnica nella quale il soggetto si concentra sul respiro, e quando arrivano pensieri si distoglie da essi gentilmente ma in maniera ferma; la seconda è una tecnica in cui il soggetto pensa attivamente a un momento in cui ha desiderato il bene di qualcuno e lo utilizza come modello per desiderare il bene degli altri; la terza è una tecnica in cui il soggetto presta attenzione a tutto quello che arriva momento per momento alla coscienza, senza tentare di modificarlo o di allontanarsene, finché non giunge spontaneamente un altro pensiero. 

Secondo il professor Brewer  i risultati di questo studio aprirebbero possibili scenari nell’utilizzo della meditazione come trattamento per alcuni disturbi psichici come: 
il cosiddetto Disturbo da deficit di attenzione e nella demenza di Alzheimer!
Ulteriori ricerche sono però necessarie prima di giungere a conclusioni definitive, come ricorda lo stesso professor Brewer.

Potete leggere l'articolo per intero al seguente link:
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